La gestione ambientale e l’eco-sostenibilità delle politiche industriali erano già prassi in Giappone quando – nel 2004, JMAC pubblicava in Italia con Akira Koudate il libro Eco-Eco Management – sinergia tra Ecologia ed Economia nell’impresa.

Oggi in Europa si scopre finalmente che non solo il modello esemplificativo della “cometa di Ricoh” era corretto, ma anche che le singole iniziative virtuose di per se’ senz’altro meritevoli, spesso non sono sufficientemente efficaci sia sul piano di risparmio energetico, del recupero delle risorse materiali, della riduzione nazionale delle emissioni nocive per l’ozonosfera. Un impegno pianificato e coordinato tra vari attori della vita di ogni comunità e organizzazione può migliorare il benessere complessivo della vita che ci riguarda più da vicino, e – non ultimo- per preservare l’economia dell’impresa e del territorio.

Quello che i giapponesi hanno battezzato allora 循環型社会 (Junkan-gata Shakai) , ovvero “società circolare” è il modello concettuale di ricircolo a livello di filiera, di consorzio o di territorio, degli scarti di un processo come materia prima per un processo diverso, entrambi funzionali alla realizzazione di prodotti, infrastrutture o sistemi di cui facciamo uso corrente.

Lo chiamiamo “economia  circolare”, ma si basa su medesimi presupposti di intesa, collaborazione, sapere e saper fare che hanno impegnato e continuano a impegnare nel Giappone di oggi le forze politiche, le amministrazioni locali, le università e i centri di eccellenza, nonché le Imprese, a tutti i livelli.  In pratica, un impegno pervasivo, convinto e ininterrotto delle persone.

Perche’ l’impegno non sia vano, sappiamo che serve seguire il modo migliore tra i modi, ossia un metodo. Per questo JMAC propone metodi già collaudati e promuove il confronto con best practice in Giappone.

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